'Un t'apprecari
Terapia psicoanalitica rivolta ad individui siculi che sono in balia di un pensiero fisso che non riescono ad abbandonare a causa di un trauma regresso (forse un colpo in testa da piccoli). Quando tale atteggiamento viene reiteratamente manifestato in forma orale ogni cinque minuti (Ma quantu manci? Miiiii chi panza che hai!? Ti rassi a vestiri!) può logorare profondamente sia i rapporti sociali che le parti intime del prossimo. E poichè il siculo è un individuo che, in certi momenti della sua vita (tipo durante i pasti) vuole essere lasciato tranquillo altrimenti si trasforma in un essere demoniaco, tale trattamento è volto a preservare l'incolumità del soggetto malato ed evitargli di “scippare lignati”.
'Un tà firi!
Formula orale rivolta, anche ripetutamente, ad individuo siculo mentre è intento a svolgere una azione, in modo da insinuare anche in lui il tarlo del dubbio sulle sue capacità tecnico-pratiche di portare a termine l’opera. Tale espressione ha la capacità di minare la sicurezza altrui (portando attasso cioè sfortuna) influenzando l’esito dell’impresa che avrà comunque conseguenze disastrose. Generalmente tale espressione viene rivolta a chi si è assunto la responsabilità di badare all’arrostuta.
'Un tà pariri mali
Rivolto ad individuo che disconosce totalmente il significato di “fare i complimenti” rendendosi eccessivamente solerte nell'accettare tutto ciò che gli viene offerto anche solo per cortesia. Ciò lo porta, senza rendersene conto, ad occupare abusivamente le dimore altrui, a dissipare le scorte alimentari altrui, a utilizzare perpetuamente utensili altrui (come telecomandi, computer, cellulari e Wii) e infine a logorare sistematicamente la pazienza e le parti intime altrui.
'Un tà siddìari
Espressione sarcastica che esprimere l'opinabilità di affermazioni altrui invitandoli sottilmente a non offendersi se si ritiene che abbiano appena detto una benemerita min....ta.
Tale espressione viene notoriamente accompagnata da propria versione dei fatti ritenuta maggiormente plausibile.
