Reazione sia volontaria che involontaria davanti ad un qualsiasi strumento di riproduzione di immagine che consiste nel trattenere l'aria contraendo il proprio diaframma fino a sentire lo scatto del dispositivo e ottenendo come risultato finale pancia piatta (ove è umanamente possibile ) e viso blu. L'intrattenersi troppo a lungo del fotografo prima dello scatto può a volte causare nel soggetto la morte per asfissia.

Alcuni lo dicono, perché anche se volgare, è molto liberatorio, molti, anche se non lo dicono, lo pensano, tutti, anche se non lo pensano in questi termini, il risultato è lo stesso:

Reazione a informazione superflua che non apporta alcun accrescimento della nostra conoscenza e produce un tale disinteresse che spinge per compensazione a dedicarsi a forme di intrattenimento che portano autopiacere fisico.

Irrorare con dosi abbondanti di liquido non sempre chiaro e non sempre lindo, soggetto o oggetto possibilmente utilizzando la medesima potenza delle cascate del Niagara. A volte tale azione non ha alcuno scopo se non la propria soddisfazione di infastidire il prossimo.

Dimostrazione orale di affetto verso altro individuo che allude al fatto che, nell'auto-procurarsi una lesione nel corpo, uscirebbe la persona oggetto di tale affermazione sottoforma di liquido ematico.

Arte sicula della manipolazione mentale nei confronti di individuo nato già di per sé tonto, allo scopo di renderlo, se possibile, ancora più stupido tramite anche manipolazione fisica che lo porta ad assumere di fronte agli altri l'aspetto di un testicolo.

Litania sicula antipanico ripetuta nei momenti più scuri della propria vita, tipo durante un lungo inverno che non ti fa “ciaurare” (odorare) il sole nemmeno per un minuto. Tale nenia induce alla speranza che il peggio, proprio come il buio notturno e il freddo, ad un certo punto finisce e per il siculo, che si muove ad energia solare, giunge il momento di uscire dai propri loculi come i babbaluci e frequentare luoghi all'aria aperta.

Invito ad individuo la cui presenza fisica non ci appare di alcuna utilità per migliorare la nostra esistenza per cui lo si invita a raggiungere al più presto qualsiasi giaciglio disponibile ad ospitare le sue inutili membra per lasciare questo mondo e visitare quello onirico.

Similitudine verso evento biblico per indicare come un individuo, dopo aver affrontato mille peripezie, come esser sopravvissuti a cerimoniale comprendente 14 portate (esclusi gli antipasti) e free bar, può portare sul proprio corpo i segni fisici di tali imprese, come profonde occhiaie, lividi, e traumi psicologici nei confronti del cibo per una settimana.

Luogo tipicamente trinacriota in cui si radunano i siculi carenti di possibilità economiche e che eleggono, per volontà propria o di altri, i viali cittadini come dimora abituale (soprattutto serale).

Espressione sarcastica rivolta ad individuo che in realtà ci risulta particolarmente sgradevole al palato, cosa assai rara per il siculo che in genere si mangerebbe pure le pietre.