SiculoPedia

SiculoPedia

Mercoledì, 13 Febbraio 2013 19:06

Atta Muoitta

Individuo siculo di genere femminile che assume inizialmente le sembianze di animale indifeso per attirare nella sua sfera vitale ingenuo individuo siculo (detto anche fissa) di genere maschile allo scopo di migliorare il proprio status e soprattutto rovinargli l'esistenza.

LO SGAMO:
flirt tra due individui le cui aspettative di durata della loro vicenda amorosa equivale alle aspettative di vita di una farfalla, cioè di circa un giorno.

L'AMMUCCAMENTO:
L’atto con cui viene consumato lo “sgamo” che consiste nell'appartarsi in luogo isolato se si è sobri o alla vista di tutti se si è ebbri con l'unico intento di scambiarsi vicendevolmente liquidi prodotti dalle ghiandole salivari.

LO ZITAMENTO:
Quando l'esito dell'ammuccamento ha sortito una valutazione positiva da parte di entrambi le parti per cui ci si ripromette di praticarlo insieme con regolarità e in tutti luoghi consoni e non alla facciazza degli schietti.

L'INCOCCIAMENTO:
Quando le due parti in un momento particolarmente intenso di scambio di effusioni e umori, accidentalmente procreano terza forma di vita non concepita inizialmente nelle loro le menti.

IL MARITAGGIO SPONTANEO:
cerimonia svolta tra parenti e amici sotto l'occhio vigile del padre della sposa e un'arma puntata sullo sposo, che mira a celebrare la "felice" unione delle parti.

Lunedì, 11 Febbraio 2013 18:31

Pranzo di carnevale dalle zie

Tà futtisti a spisa sabato con gli amici?!  Formaggi, salumi, patatine a tinnitè, cus cus, sfincioneddu, brioscione imbottite, chiacchiere e vino a gogo. M nonostante tutto sei voluta andare a pranzo dalle tue zie. E nonostante tutto dalle zie hai sbutriato come se il tuo stomaco fosse un abisso infinito, come se ti preparassi tipo cammello ad affrontare una settimana di stenti.
Hai voluto come sempre iniziare con le olive, che se non mangi le olive piene di aglio e origano sembra che ti debba venire un attacco di asma. Le prendi come antibiotico. Che poi più che uccidere i virus uccidi la tua socializzazione. Ma contenta te.
Per non parlare dei maccarruni freschi con ragù di tritato e sasizza.  Appena vedi “sugo rosso”, fai come i tori, ti fai prendere dall'agitazione e se non ne mangi due piatti inizi ad incornare il prossimo. Poi mai rifiutare le proposte delle tue zie “picciridda ne vuoi un altro po'? Che la pasta la mangi solo da noi!”
Non ti ho MAI e dico MAI sentito pronunciare un “no” come risposta. E poi “picciridda 'ntu n'uocchio”, ma se puoi essere madre di un adolescente?
E quando mi vedo tutta quella pasta e quel sugo arrivarmi di sopra e riempire tutto il mio spazio vitale penso ingenuamente: ora avrà finito, non vorrà più mangiare, magari giusto un po' di frutta che è rimasto un angolino vuoto!
E invece no! Ecco che ti strafotti due quintali di polpettone ripieno di uova, formaggio e verdure annegato nei pisellini con le cipolle. Quando lo mangi, qui dentro sembra  che sia giunto l'Armaggeddon con la pioggia di meteoriti che colpisce tutti violentemente e indistintamente. Che il polpettone poi ha una densità e consistenza simile all'antimateria e rimane nello stomaco per due giorni e per due giorni qui dentro noi  ci dobbiamo stringere e non posso giocare a tressette con il pancreas e il colon.

Ma la cosa che odio è quando mi prendi per il culo mangiandoti l'insalatina di finocchi, lattuga e arance, facendomi illudere che la tortura è terminata, e poi mi fai arrivare pioggia di cannoli e chiacchiere, che tra la ricotta e lo zucchero a velo qui dentro sono impazziti tutti: sono convinti che sia tornato il natale con la neve e hanno organizzato le olimpiadi invernali con slalom e discese libere.

Avevi perso un chilo la scorsa settimana? Non ti preoccupare, è ritornato ed è in buona compagnia!

Il Fegato di (Rox)

Giovedì, 07 Febbraio 2013 18:00

Arripuddutu

Lifting siculo inverso causato da una eccessiva e prolungata esposizione ad eventi naturali come i raggi solari in modalità clima tropicale da 45° all'ombra, il fumo di sasizza e stigghiole arrustute na carboniella, gli schizzi dell'olio radioattivo delle panelle e dei cazzilli e da un contatto troppo ravvicinato con elevate dosi ri mussu e a carcagnola che, per effetto di un processo di simbiosi, rendono l'epidermide simile a tipico supporto scrittorio color ocra utilizzato dagli antichi egizi per vergare le loro memorie. Gli individui sottoposti a tale intervento naturale hanno una età indefinita tantevvero che nei loro documenti di identità l'anno di nascita viene indicato con un “ecc. ecc.” e per poterne verificare la reale età si devono contare le grinze.

Mercoledì, 06 Febbraio 2013 19:59

Milinciana Ammuttunata

Ortaggio oblungo di colore nero o violaceo imbottito di aromi e condimenti leggeri e delicati (come il caciocavallo e l'aglio) e cotto nella salsa di pomodoro. Da consumarsi previa dieta di pane e acqua per almeno un mese

Ingredienti:

Quintalate d'agghiu

Cascavaddu a tinnitè

Foglie di Mentuccia (per poi non dire che non ci sono verdure, (nel senso che non c'è niente di verde.

Salsa di pomodoro a tè cà pigghiatilla

Ogghiu fitusu Q.B.

Contatore Geiger

Idraulico liquido

 

 

Prendere una milinciana, praticare su di essa delle incisioni e “ammuttare” i condimenti verso l'interno assicurandosi che i tre quintali di aglio siano subdolamente ben nascosti nel cascavaddu. Il cascavaddu e l'agghiu vengono poi ricoperti di menta, sale e pepe per ingannare anche l'olfatto dei più fini tra i segugi con la funzione di azzerare le probabilità di NON ingerirlo.

La milinciana ripiena viene poi fatta saltare su una padella piena di ogghiu, possibilmente già utilizzato per cuocere precedentemente altri alimenti e donargli quel sapore ambiguo e plurivalente (ogghiu fitusu). Il tempo di cottura viene misurato tramite contatore Geiger che ne garantisce la giusta radioattività.

Quando la milinciana inizia ad assumere la forma di un fungo atomico, nella stessa padella si scatafolla sopra la salsa fresca di pomodoro e si cuoce fino a quando il composto non assume la forma dello Stige con le correnti di lava che ribollono attorno alle anime delle milinciane defunte. Si può definitivamente spegnere il fornello quando il fumo ed i vapori emanati dalla cottura assumono la forma di un teschio. A quel punto il piatto è pronto e se avete il gusto del pericolo, potete anche mangiarlo.

Se volete sopravvivere alla nottata ed evitare che i residui di tale alimento permangano per almeno due giorni nel vostro intestino, si suggerisce di ingerire uno schottino di Idraulico Liquido o in alternativa dell'acido muriatrico. Altri tipi di sostanze non sortirebbero medesimo effetto digestivo.

Lunedì, 04 Febbraio 2013 20:44

La Cacuocciola

LA CACOCCIOLA

Picciridde mie, disse le zia dopo il solito pasto frugale della domenica, vi ho cotto dei carciofi per domani sera, un carciofo a testa però, questa volta non ho avuto tempo di fare la spesa!
Bene, pensai io tra me e me, i carciofi sono verdura,diuretici, disintossicanti, ce la posso fare!

La confezione con all'interno il suddetto ortaggio ci venne consegnata, una per ciascuna, già ben confezionata in una guantiera di titanio, avvolta in stagnola di molibdeno e inserita in un sacchetto sigillato alla presenza di un notaio, che ci ha fece sottoscrivere la condizione di NON APRIRE il tutto prima delle otto della sera dopo, va sinnò si fa stari tuttu!

Insomma, come fu come non fu, tornando bel bella da ù travagghiu la sera dopo, vado ad aprire il pacco contenente il mio leggero cibo serale...
Improvvisamente, tra lenzuola di domopak e pellicole trasparenti si staglia lei, occupando tutto il tavolo della mia cucina
.............................. LA CACOCCIOLA....................................
Per essere una era una, ma di un peso specifico pari al nucleo centrale di Saturno (ieri effettivamente mi era parsa un po' pesantulidda).
Le leggiadre foglie del diuretico ortaggio erano state allargate per far posto a tutto quello che la zia conservava nel suo frigorifero SMEG, agghia, cipudda, pezzi di formaggio , mortadella, speck, muddica ammuttunata, prezzemolo, pepe atteccà pigghiatillo ed anche un po' di setteveli avanzata il giorno prima (ncà cièrtu, ci eravamo fermate solo alla seconda fetta...)

Ovviamente, e come sempre, l'ho mangiata tutta fino all'ultima foglia , come se non ci fosse stato un ieri e, soprattutto, come se non ci sarà mai un domani. (Cet)

Arrivate a casa della zia, solo l'antipasto non preannunciava nulla di buono ma solo per il mio fegato: dagli spiedini di pomodorino, pomodoro secco piccante, salame piccante e formaggio, alle alici marinate e le olive nere appassite. Iniziai ad intuire, in base al modus operandi reiterato delle zie, che il piccante nell'antipasto sia un subdolo trucco per anestetizzare lo stomaco e farci perdere la cognizione delle quantità di cibo che si ingerirà durante il pasto. Il primo piatto in realtà nascondeva anche una seconda portata: maccarruni fatti in casa con sugo di agnelli e salsiccia. Uso il plurale di “agnelli” perché solo nella mia porzione penso ce ne fosse spezzettato uno intero. Il mio fegato ha iniziato, forse per empatia, a emettere strani suoni simili a muggiti. Mi ha fatto quasi pena. Ho detto “quasi”. Mentre ancora avevamo appena inforchettato e arrotolato il primo maccurruni che si stava avvicinando alle nostre labbra, ci avvertirono prontamente: “caru', in cucina ce ne è ancora, andatevela a pigliare”.
Dopo aver divorato tale pietanza come se fossimo stati per un mese segregati e nutriti solo di pane e acqua, ecco che giunse senza avviso anche il “secondo” primo piatto: maccarruni con sughetto di panna, carciofi e salsiccia sbriciolata. Il mio fegato si mise a singhiozzare. Pensavo si fosse commosso per la bontà di tale sughetto e invece piangeva perché aveva intravisto i secondi. Si avete letto bene, “i secondi”: secondo 1: salsiccioni, salsiccia e agnello al sugo (il colesterolo iniziò a saltare su una piattaforma elastica facendo le capriole con doppio salto mortale). Secondo2: scaloppine cotte con il vino, l'alloro e la mentuccia e contorno di purea di patate (i trigliceridi si misero a fare il trenino cantando “braziiiiiil”). Secondo3: sfoglia fatta a polpettone e tagliata a fettine con radicchio, formaggio e salame piccante (il fegato iniziò a ballare convulsamente Gangnam style). Alla fine nel mio stomaco tutti gli organi erano coinvolti nel festeggiamento del loro capodanno privato con musiche, balli di gruppo e comprensivo di fuochi d'artificio finali. Quando ingerii una fetta di ananas che secondo il mio cervello avrebbe dovuto bruciare una parte dei grassi assimilati durante il pasto, l'interno del mio corpo emise un sonoro: “AHAHAHAHAHAHAH”.
(Rox)

Domenica, 03 Febbraio 2013 18:33

Fegato Siculo di Rox Vs Cucina Ziesca

“Cosa si mangia zia?” .

Il mio fegato iniziò a soffrire di parkinson in attesa della risposta.

“Solo un piatto di pasta con la salsa!” Rispose candidamente la zia.

Il mio fegato si bloccò improvvisamente. Non riuscì a credere a ciò che ebbe appena sentito. Possibile che questa volta forse non avrebbe lavorato tutta la domenica? La prima dopo tanto tempo. Un piatto di pasta con la salsa per digerirla e metabolizzarla quanto impiegherà? Un'oretta? Due? L'importante è che la sua padrona non si faccia fare la solita porzione da torre di babele. Stava già immaginando come avrebbe dedicato il suo tempo libero quando improvvisamente realizzò che in linguaggio ziesco “solo pasta con la salsa” si traduce in: fusilli con salsa fresca fatta in casa, tocchetti di pancetta e salsiccia sbriciolata rosolata con olio, carote e cipolla, e millinciane fritte.

Poi visto che il primo era “semplice”, la zia decise di accompagnarli con una para di involtini di carne alla siciliana (quelli ripieni di prosciutto formaggio e mollica), sasizza alla pizzaiola e una guantiera di purea di patate.

Immancabili i finocchi e l'ananas finale con la funzione di sciacquarci la bocca, bruciare i grassi ingeriti e prenderci abbondantemente da soli per il culo.

Alla fine la zia si presentò con due vassoi di cassatelle alla ricotta e la frase: “così vi livate u pensiero!”

“Di cosa? Di mangiare per il resto della settimana?”

Il mio fegato è stato perentorio: alla prossima domanda sui menu' zieschi, vuole obbligatoriamente utilizzare sulle zie la macchina della verità!

Martedì, 29 Gennaio 2013 00:00

Cucina Sicula VS Cucina Orientale

Siculi, per caso vi avanza un pò di pasta àu furnu o delle stigghiole? Mi venne in mente di usare il WOK comprato per prìo da ikea... pazza fui! Il mio fornello alla vista del riso BASMATI e della salsa di SOIA ha cominciato a guaire emettendo le fiamme dell'inferno... il pollo comprato a BALLARò pur di non finire nella succitata pentola orientale si è suicidato gettandosi nnà munnizza ,e la TEMPURA di verdure ha chiamato la sua ambasciata per farsi rimpatriare in Giapp... in Cin... sù sàpi idda !!!
cucina sicula 1 - cucina orientale - 0 !!! (Cet)

Lunedì, 28 Gennaio 2013 20:07

C'è pìcca ì fari!

Filosofia autofatalista sicula che porta l'individuo trinacriota ad accettare ciò che gli sta accadendo con rassegnazione poiché non trova alternative per opporsi al proprio destino. Quindi, se si vive in un isola (la Trinacria) in cui ad ogni angolo di strada si è investiti da odori e visioni invitanti di fritture e arrustute, le diete hanno la medesima durata della vita di una farfalla (un giorno) poichè “c'è pìcca i fari, s'avi a manciari”!

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