Sabato, 29 Novembre 2014 19:51

'Un tà firi!

Formula orale rivolta, anche ripetutamente, ad individuo siculo mentre è intento a svolgere una azione, in modo da insinuare anche in lui il tarlo del dubbio sulle sue capacità tecnico-pratiche di portare a termine l’opera. Tale espressione ha la capacità di minare la sicurezza altrui (portando attasso cioè sfortuna) influenzando l’esito dell’impresa che avrà comunque conseguenze disastrose. Generalmente tale espressione viene rivolta a chi si è assunto la responsabilità di badare all’arrostuta.

 

 

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Sabato, 29 Novembre 2014 19:51

Chiffà? ‘Un ti firi?

Espressione verbale rivolta a individuo che mette in dubbio la nostra capacità e moralità nello svolgere un’azione affidataci. Tale formula esplicita anche una velata minaccia che spinge l’individuo malpensante, nonostante le sue perplessità, ad affidarci comunque l’impresa.

 

 

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Domenica, 23 Novembre 2014 10:57

Si chiù duru da calia

Rivolto a individuo il cui cervello, a causa del suo scarso uso, si pietrifica esternamente formando una patina dura e resistente simile alla “scorcia” (buccia) della frutta secca (ceci, pistacchi). A causa di tale evento fisico, le idee di tale individuo rimangono imprigionate dentro tale involucro e non riescono ad uscire per cui tutto ciò che viene espresso dal suo orifizio appare al mondo esterno come stupido e insensato.

 

 

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Domenica, 23 Novembre 2014 10:57

Pinnuluni

Espressione rivolta ad individuo il cui aspetto fisico e l’acutezza di spirito viene paragonata a organo riproduttore maschile in versione Golia (il gigante). Egli è convinto di distribuire perle di saggezze ma l’effetto delle sue affermazioni producono il medesimo effetto delle perle di gutalax.

 

 

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Sabato, 08 Novembre 2014 11:42

E chi semu nne tropici?

Manifestazione di disappunto nei confronto di “meteo a minchia” siculo che alterna momenti di “sdilluvi” a “suli chi spacca i balati”, insinuando il dubbio nel trinacriota di essere stati appena teletrasportati in zone torride durante il clima monsonico.

 

 

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Sabato, 08 Novembre 2014 11:19

Conzare (gli innumerevoli utilizzi)

Conzare
(Gli innumerevoli utilizzi secondo Siculopedia)

Si conza il panino (si condisce)

Si conza la tavola (si apparecchia)

Si conza u liettu (prepara)

Ci si conza (ci si veste)

È un termine importante perché con un solo vocabolo si parla di tre argomenti fondamentali per tutti i siculi e le loro famigghie:

U Manciari (il cibo), u vestiri (l’abbigliamento) e u dòrmiri (il giaciglio dove posare le proprie perenni stanche membra).

Perché per il siculo è importante che un panino sia ben “conzato” e quindi ci si deve “scatofollare” due quintali di condimento altrimenti non fa “sustanza” per divenire “IL” panino. Provate a guardare “u pani e paneddi” e “ u pani ca meusa”, in cui il condimento fuoriesce da lato tagliato del panino in modo tale che il primo morso non è al pane.

Perché per il siculo è importante che la tavola sia degnamente conzata, quindi apparecchiata con il fabbisogno come posate, piatti, sottopiatti, bicchieri per vino e acqua, oliera, porta pane, porta tovaglioli, tutto alternato da enormi piatti da portata altrimenti significa che si sta "pistiando" (facendo spuntino spizzicando il cibo).

Infine a seconda dell’occasione (soprattutto cerimoniale) per il siculo è importante conzarsi bene. Ma la percezione del “bene” in questo caso diviene assolutamente soggettivo. Pensiamo ai tasci, zaurdi e zalli.

"Ma comu ti conzasti? Ma comu si conzò?"

Queste sono le tipiche frasi che si sentono durante il curtigghiu o lo sparraciuniu da parte di signore attempate (ma anche no) che osservano attentamente il passìo della domenica, per le feste patronali e le cerimonie.
C’è l’abito della domenica, c’è l’abito del matrimonio, l’abito per il battesimo, la prima comunione e la laurea.
Se abiti in città puoi avere il c… ehm, la fortuna di avere inviti a ricevimenti con gruppi familiari o sociali differenti, e puoi riciclare lo stesso abito, ma in paese non puoi permetterti di indossare la stessa mise perché ti può capitare di partecipare nel giro di un mese a tre ricevimenti con gli stessi invitati. In pratica per “conzarti” devi accendere un mutuo.

La morale della favola: megghiu cunzumari un paninu ben conzato che conzumarisi, conzandosi bene.

 

 

 

 

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Giovedì, 06 Novembre 2014 18:31

Pari Sciupata

Espressione istintiva che parte da orifizio di mamma alla vista della propria prole ormai emancipata (cioè che è andata a vivere da sola)  trascorso un certo periodo di tempo dalla loro ultima visita (che possono essere due giorni, una settimana o un mese, oltre queste scadenze il sopracitato parentado viene disconosciuto).
Tale affermazione ha lo scopo di sottintendere che durante la lontananza non si ha avuto una alimentazione adeguata anche se in realtà la propria progenie  è ingrassata di 10 kg. Questa visione distorta della realtà è causata da un danno alla retina che avviene proprio nel momento in cui la propria figliolanza lascia la casa natìa per cui nella mente dei genitori si imprime l’immagine perenne del proprio figlio/a in versione anoressica. 

 

 

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Giovedì, 06 Novembre 2014 17:24

Caldo a minchia

Fenomeno termico, non spiegabile nei mesi autunnali, che determina un surriscaldamento dell'asfalto cittadino tale da fare sciogliere le gomme di una lapa di media misura . La suddetta caloria comporta una fuoriuscita di totucci incanottierati e ciabattati e di donne con leggere vestine a fiori che si "sciosciano" con il ventaglio.
Esenti e imperturbati da tale fenomeno atmosferico i "fashion addicted", che , poichè a Milano è già stata presentata la nuova collezione autunno/inverno, sfoggiano giubbini in piuma d'oca e stivali girocollo.

 

 

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Domenica, 02 Novembre 2014 19:28

Chi ti facissi acitu

Formula orale magica che ha la funzione di trasformare in succhi gastrici gli alimenti ingeriti, passati e futuri, di individuo perturbatore dell’altrui serenità in modo da provocargli bruciori di stomaco come se si fosse trangugiato acido muriatico piuttosto che il proprio agognato pasto.

 

 

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Domenica, 02 Novembre 2014 18:39

Itivinni a villa!

Suggerimento velato rivolto a coppietta intenta a mettere in atto pubblicamente tutto ciò che è necessario per la procreazione, invitandola a dedicarsi a tali piacevoli (per loro) attività in luogo recintato e circondato da alberi e cespugli che possano garantire loro migliore intimità.

 

 

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