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Domenica, 17 Febbraio 2013 18:36

Pranzo domenicale apocalittico a casa delle zie.

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Il mio fegato era ancora intontito dai festeggiamenti della sera prima. Non avevo avuto il coraggio di svegliarlo. Non avevo avuto il coraggio di dirgli che era domenica e che ciò significava solo una cosa: Surplus lavorativo causa pranzo dalle zie!

Quando sono arrivata a casa delle zie, il fegato si era appena risvegliato. Dopo pochi minuti si è “addunato” su dove eravamo ed ha avuto una crisi di nervi. Ho cercato di rassicurarlo dicendogli che oggi eravamo in pochi, solo in sei e che quindi sicuramente le zie si sarebbero limitate nelle portate...

Niente di più menzognero!

Il fegato ha iniziato ad insospettirsi quando non ha visto sul tavolo le solite olive “agliose”. Ed il sospetto si è tramutato in certezza alla frase: niente antipasto altrimenti non mangiate il resto.

Il restoooo?!?

Ecco come si traduce una semplice, breve e vaga parola come “resto” in linguaggio ziesco:

Primo piatto: rigatoni con zucca rossa, besciamella, formaggio fuso e tocchetti di pancetta, tutto gratinato al forno. Tale pietanza, se lanciata nello spazio, alla sua ricaduta sulla terra, a causa della sua consistenza, avrebbe provocato più danni della pioggia di meteoriti sugli Urali. Il mio fegato iniziò a notare su se stesso l'apertura di piccoli crateri.

Secondo piatto: La cainne è sustanza e un po' di verdura fa sempre bene. Ciò si è tradotto in sasizza al forno con sughetto di arance spremute e contorno di cime di rapa sbollentate e passate in padella con l'aglio. Tale commistione di alimenti hanno lo stesso effetto di un bombardamento nucleare interno. Il fegato ha tentato di costruirsi un rifugio postatomico, ma non ha fatto in tempo a terminarlo. La spremuta di arancia gli ha annebbiato la vista ed ha spazzato via i suoi tentativi “edili”.

Come dolce: carciofi e broccoli fritti nella farina, nel latte e nel vino. La zia non ha utilizzato l'uovo per renderli più delicati. Ho sentito il fegato chiaramente esclamare : delicati stà mi****a!

Per il tè del pomeriggio ci hanno consegnato un sfoglia a forma di polpettone, ripiena di spinaci e ricotta. Semplice semplice. Ci hanno messo solo un po' di salame piccante per aromatizzarlo un po', che ci sta bene con il tè.

Se prima era un dubbio, oggi ne ho la certezza: le zie hanno l'organo della vista difettoso e ci percepiscono visivamente come una orda di Unni perennemente denutriti e famelici!

(Rox)

Lunedì, 11 Febbraio 2013 18:31

Pranzo di carnevale dalle zie

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Tà futtisti a spisa sabato con gli amici?!  Formaggi, salumi, patatine a tinnitè, cus cus, sfincioneddu, brioscione imbottite, chiacchiere e vino a gogo. M nonostante tutto sei voluta andare a pranzo dalle tue zie. E nonostante tutto dalle zie hai sbutriato come se il tuo stomaco fosse un abisso infinito, come se ti preparassi tipo cammello ad affrontare una settimana di stenti.
Hai voluto come sempre iniziare con le olive, che se non mangi le olive piene di aglio e origano sembra che ti debba venire un attacco di asma. Le prendi come antibiotico. Che poi più che uccidere i virus uccidi la tua socializzazione. Ma contenta te.
Per non parlare dei maccarruni freschi con ragù di tritato e sasizza.  Appena vedi “sugo rosso”, fai come i tori, ti fai prendere dall'agitazione e se non ne mangi due piatti inizi ad incornare il prossimo. Poi mai rifiutare le proposte delle tue zie “picciridda ne vuoi un altro po'? Che la pasta la mangi solo da noi!”
Non ti ho MAI e dico MAI sentito pronunciare un “no” come risposta. E poi “picciridda 'ntu n'uocchio”, ma se puoi essere madre di un adolescente?
E quando mi vedo tutta quella pasta e quel sugo arrivarmi di sopra e riempire tutto il mio spazio vitale penso ingenuamente: ora avrà finito, non vorrà più mangiare, magari giusto un po' di frutta che è rimasto un angolino vuoto!
E invece no! Ecco che ti strafotti due quintali di polpettone ripieno di uova, formaggio e verdure annegato nei pisellini con le cipolle. Quando lo mangi, qui dentro sembra  che sia giunto l'Armaggeddon con la pioggia di meteoriti che colpisce tutti violentemente e indistintamente. Che il polpettone poi ha una densità e consistenza simile all'antimateria e rimane nello stomaco per due giorni e per due giorni qui dentro noi  ci dobbiamo stringere e non posso giocare a tressette con il pancreas e il colon.

Ma la cosa che odio è quando mi prendi per il culo mangiandoti l'insalatina di finocchi, lattuga e arance, facendomi illudere che la tortura è terminata, e poi mi fai arrivare pioggia di cannoli e chiacchiere, che tra la ricotta e lo zucchero a velo qui dentro sono impazziti tutti: sono convinti che sia tornato il natale con la neve e hanno organizzato le olimpiadi invernali con slalom e discese libere.

Avevi perso un chilo la scorsa settimana? Non ti preoccupare, è ritornato ed è in buona compagnia!

Il Fegato di (Rox)

Lunedì, 04 Febbraio 2013 20:44

La Cacuocciola

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LA CACOCCIOLA

Picciridde mie, disse le zia dopo il solito pasto frugale della domenica, vi ho cotto dei carciofi per domani sera, un carciofo a testa però, questa volta non ho avuto tempo di fare la spesa!
Bene, pensai io tra me e me, i carciofi sono verdura,diuretici, disintossicanti, ce la posso fare!

La confezione con all'interno il suddetto ortaggio ci venne consegnata, una per ciascuna, già ben confezionata in una guantiera di titanio, avvolta in stagnola di molibdeno e inserita in un sacchetto sigillato alla presenza di un notaio, che ci ha fece sottoscrivere la condizione di NON APRIRE il tutto prima delle otto della sera dopo, va sinnò si fa stari tuttu!

Insomma, come fu come non fu, tornando bel bella da ù travagghiu la sera dopo, vado ad aprire il pacco contenente il mio leggero cibo serale...
Improvvisamente, tra lenzuola di domopak e pellicole trasparenti si staglia lei, occupando tutto il tavolo della mia cucina
.............................. LA CACOCCIOLA....................................
Per essere una era una, ma di un peso specifico pari al nucleo centrale di Saturno (ieri effettivamente mi era parsa un po' pesantulidda).
Le leggiadre foglie del diuretico ortaggio erano state allargate per far posto a tutto quello che la zia conservava nel suo frigorifero SMEG, agghia, cipudda, pezzi di formaggio , mortadella, speck, muddica ammuttunata, prezzemolo, pepe atteccà pigghiatillo ed anche un po' di setteveli avanzata il giorno prima (ncà cièrtu, ci eravamo fermate solo alla seconda fetta...)

Ovviamente, e come sempre, l'ho mangiata tutta fino all'ultima foglia , come se non ci fosse stato un ieri e, soprattutto, come se non ci sarà mai un domani. (Cet)

Domenica, 03 Febbraio 2013 18:55

Fegato Siculo di Rox Vs 79° compleanno della zia

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Arrivate a casa della zia, solo l'antipasto non preannunciava nulla di buono ma solo per il mio fegato: dagli spiedini di pomodorino, pomodoro secco piccante, salame piccante e formaggio, alle alici marinate e le olive nere appassite. Iniziai ad intuire, in base al modus operandi reiterato delle zie, che il piccante nell'antipasto sia un subdolo trucco per anestetizzare lo stomaco e farci perdere la cognizione delle quantità di cibo che si ingerirà durante il pasto. Il primo piatto in realtà nascondeva anche una seconda portata: maccarruni fatti in casa con sugo di agnelli e salsiccia. Uso il plurale di “agnelli” perché solo nella mia porzione penso ce ne fosse spezzettato uno intero. Il mio fegato ha iniziato, forse per empatia, a emettere strani suoni simili a muggiti. Mi ha fatto quasi pena. Ho detto “quasi”. Mentre ancora avevamo appena inforchettato e arrotolato il primo maccurruni che si stava avvicinando alle nostre labbra, ci avvertirono prontamente: “caru', in cucina ce ne è ancora, andatevela a pigliare”.
Dopo aver divorato tale pietanza come se fossimo stati per un mese segregati e nutriti solo di pane e acqua, ecco che giunse senza avviso anche il “secondo” primo piatto: maccarruni con sughetto di panna, carciofi e salsiccia sbriciolata. Il mio fegato si mise a singhiozzare. Pensavo si fosse commosso per la bontà di tale sughetto e invece piangeva perché aveva intravisto i secondi. Si avete letto bene, “i secondi”: secondo 1: salsiccioni, salsiccia e agnello al sugo (il colesterolo iniziò a saltare su una piattaforma elastica facendo le capriole con doppio salto mortale). Secondo2: scaloppine cotte con il vino, l'alloro e la mentuccia e contorno di purea di patate (i trigliceridi si misero a fare il trenino cantando “braziiiiiil”). Secondo3: sfoglia fatta a polpettone e tagliata a fettine con radicchio, formaggio e salame piccante (il fegato iniziò a ballare convulsamente Gangnam style). Alla fine nel mio stomaco tutti gli organi erano coinvolti nel festeggiamento del loro capodanno privato con musiche, balli di gruppo e comprensivo di fuochi d'artificio finali. Quando ingerii una fetta di ananas che secondo il mio cervello avrebbe dovuto bruciare una parte dei grassi assimilati durante il pasto, l'interno del mio corpo emise un sonoro: “AHAHAHAHAHAHAH”.
(Rox)

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